Dal catalogo della mostra “Segnali inquieti”, Livorno, 2004.
“Le vie del mondo”, stampa a plotter su tela Rembrandt, cm 100 x 150, tiratura 50/100, 2003.
Si tratta della rielaborazione progettuale dell’omonima installazione realizzata a Milano, dall’aprile al settembre 2003, presso la show room Orea Malià. In entrambi i lavori la segnaletica stradale è proposta secondo un grande messaggio corale: i colori, le proporzioni, le scritte nelle lingue originali sono volutamente rispettate, è piuttosto la loro disposizione e il rapporto che viene a costituirsi, che suggeriscono un dialogo nuovo. Da un tipo di comunicazione di semplice informazione o divieto, le targhe stradali diventano le voci, le memorie di coloro che in quei luoghi sono nati e vissuti. La proposta ideologica, una delle costanti dell’artista, è chiara e sincera come, ad esempio, in Passione operaia (cm 215 x 175 x 25, 2003), dove i cartelli della segnaletica antinfortunistica assemblati a croce, denunciano le tragedie degli incidenti sul lavoro e si eleggono a Via Crucis della contemporaneità.
L’uso della fotografia nelle sue varie declinazioni dalla stampa tradizionale alla digitale precisa la volontà di utilizzare mezzi tecnologici d’avanguardia. Per l’installazione di Milano, dove le targhe stradali si affrontano nello spazio, simboleggiando l’esistenza dei diversi continenti, Garbelli ha sperimentato l’utilizzo della Grafica Murale della 3M. Le foto digitali vengono stampate su uno speciale transfer e poi trasferite con uno specifico primer, che fissa i pigmenti cromatici alla parete. Anche 30 mq di pittura digitale, installazione permanente per l’arredo urbano del Ponte Gombaro, realizzato a Sondrio nel 2001, si basa su un’elaborazione digitale trasposta su speciali pellicole per ambienti esterni della 3M.
Lucilla Saccà