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Dialettica

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01 Atlantide, 1987,  installazione realizzata in via California, Milano.

Atlantide, 1987/2017,  stampa fine art su carta Canson Baryta, 84,5×60 cm con passepartout fotografico. Edizione di tre + due P.A.

02 Atlantide, 1987, Largo Marinai d’Italia, Milano.

03/04 Atlantide, 1989, Fermata MM Palestro, Milano.

05 Atlantide, 1989, M.A.C.A.M, Museo Arte Contemporanea all’Aperto, Maglione Canavese, (TO).

 

Una delle cose che mi ha affascinato del lavoro di Francesco Garbelli è la capacità di immaginare luoghi, situazioni e tempi altri rispetto alla realtà, trasformando banali evidenze (i segnali indicatori) in concetti complessi. Passare dal frammento al sistema genera l’utopia. La sua idea di Atlantide è una originale intuizione, che recupera il mito attraverso tracce urbane, quasi applicando le idee di Roland Barthes, a proposito del legame fra il mito e il segno. Il piano del significato immediato viene così traslato attraverso l’indicazione che contiene.

Francesco Tedeschi

 

Francesco Tedeschi, critico d’arte, curatore indipendente, saggista, professore ordinario di Storia dell’arte contemporanea – Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.