Il Concettualismo Ironico Italiano è stato un gruppo artistico che si è contraddistinto durante gli anni novanta per aver espresso un modo di fare arte in antitesi con quelle che erano le tendenze dominanti dell’epoca, rappresentate da un lato dal ritorno ad un concettualismo “duro e puro”, frutto di un clima iper-ideologico tanto artificiale quanto ormai storicamente superato, dall’altro dall’onda lunga del ritorno alla pittura del decennio precedente di matrice espressionista della Transavanguardia e di tutti i suoi epigoni. Gli artisti del Concettualismo ironico proponevano invece un approccio differente alla pratica artistica, provocatorio, giocoso, scanzonato, apparentemente più leggero, attraverso appunto l’uso dell’ironia, chiave di lettura critica della società, mantenendo però un atteggiamento mentale anch’esso retaggio della lezione concettuale declinata però in modo più originale. Gli artisti del Concettualismo Ironico producevano inoltre delle opere che spesso si configuravano come oggetti, oggetti tout court non definibili come sculture o pitture, presi dalla quotidianità e mofidicati, stravolti per prendere alla berlina il mondo da cui erano stati prelevati.
Altra particolarità che contraddistinse il gruppo fu quella di avere più successo e attenzione all’estero, in particolare in Germania, che in Italia, la crezione del gruppo la si deve infatti ad un giovane gallerista tedesco di origini italiane: Angelo Falzone. Dopo vari viaggi esplorativi in Italia, Falzone si rese conto di una certa tendenza in atto che poteva accomunare diversi artisti e a seguito di contatti, visite personali negli studi, mostre allestite nella sua galleria a Mannheim, prese forma il gruppo Ironischer Italienischer Konzeptualismus composta da: Giovanni Albertini, Corrado Bonomi, Alessandra Galbiati, Francesco Garbelli, Dario Ghibaudo, Antonella Mazzoni e Antonio Riello.
Nel 1995 la Galerie Falzone organizzò la prima grande mostra del gruppo in un palazzo sede della Telekom di Mannheim, uno dei primissimi esempi di mostra in un luogo di lavoro, operativo, con le opere che invadevano pacificamente le aree comuni, i luoghi di riunione e rappresentanza, in quell’occasione installai una pulsantiera vicino agli ascensori che portava, tramite le spie luminose a fianco ai numeri, a dei piani paradossali, surreali. (foto 1-2)
Per l’occasione venne editato un bel catalogo curato da Roland Scotti. (foto 3-4)
Un’altra mia opera presente in mostra, “Italy Today”, fu pubblicata sul quotidiano Darmstadter Echo, (foto 5), ed in seguito acquisita da Volker Feierabend, straordinario ed illuminato collezionista di arte italiana, grazie al quale è dovuta la collezione Vaf-Stiftung oggi custodita dal MART di Trento e Rovereto. L’opera fu inoltre esposta dal 20.10.2011 al 29.04.2012, per la mostra “Hirschfaktor”, al Zentrum fur Kunst und Medientechnologie – ZKM, a Karlsruhe, (D). (foto 6) Nel ’96 la seconda esposizione del Gruppo alla Kunstverein di Friburgo curata da Stephan Berg (foto 7 ), nel ’98 l’ultima esposizione nella quale siamo tutti insieme: “Artfiction Junge Kunst aus Italien”, a Kiel nella Stadtgalerie Kulturviertel im Sophienhof, curata dal direttore del Museo Knut Nievers e da Hubertus von Amelunxen. (foto 8-9) Quest’ultima mostra fu l’unica ad essere recensita anche in Italia sulla rivista Tema Celeste. (foto 10-11)
Il notevole interesse, la grande curiosità che il Concettualismo Ironico Italiano suscitò in Germania è testimoniato, tra l’altro, dall’ultimo documento di questa sezione, un numero della rivista Art das Kunstmagazin, dell’aprile 1999, interamente dedicato alla città di Milano: nel servizio inerente la scena artistica milanese vengono inseriti tutti e tre gli artisti facenti parte dei gruppo operanti a Milano, tra cui il sottoscritto. (foto 12 )
foto 1/2 La casa dove andrò a vivere da grande, 1995, pulsantiera ascensore, cm
foto 3/4 copertina catalogo mostra Concettualismo Ironico Italiano, sede Telekom di Mannheim, 1995.
foto 5 Articolo Darmstadter Echo, sabato 27 maggio 1995.
foto 6 Italy Today, 1995, pellicola adesiva su cartello stradale, lato cm 60, a destra l’opera esposta per la mostra “Hirschfaktor”, al Zentrum fur Kunst und Medientechnologie – ZKM, a Karlsruhe, (D).
foto 7 Brochure mostra Concettualismo Ironico Italiano, Kunstverein di Friburgo curata da Stephan Berg, 1996.
foto 8 Installazione realizzata nell’Auditorium della Stadtgalerie Kulturviertel im Sophienhof, Kiel, 1998.
foto 9 Articolo Kieler Nachrichten, martedì 28 luglio 1998.
foto 10-11 recensione rivista Tema Celeste, ottobre-dicembre 1998.
foto 12 articolo Scena Artistica Milanese, rivista Art das Kunstmagazin, aprile 1999.